Perché è importante cambiare prospettiva
Affronto spesso questo argomento: penso che imparare a cambiare prospettiva sia essenziale, per valutare un problema o, in genere, una situazione, in tutte le sue sfaccettature. Ciò significa, soprattutto, tenere in giusta considerazione il nostro punto di vista, ma anche quello degli altri.
Ascoltare è sempre il primo step. Ti è mai successo di avere molte cose da dire e non trovare nessuno disposto a capire le tue ragioni? Ovvio che sì, dirai tu. Ecco, costruire muri impedisce la comunicazione quotidiana e, ancora peggio, frena lo sviluppo di proficue collaborazioni professionali.
Cambiare itinerario, allargare i propri orizzonti
“Nuove prospettive” è il tema della settimana sulla mia pagina Fb CreativaSolidale.
L’ho scelto per 2 motivi: cambiare prospettiva può significare “osservare le cose da un altro punto di vista”, ma anche aprirsi ad altri mondi e smettere di pensare che una buona idea, se non nostra, sia necessariamente da bocciare (per egoismo, superbia, mancanza di fiducia, snobismo… decidi tu!).
Sono convinta che per allargare i propri orizzonti sia necessario creare nuove connessioni, dialogare molto. Non è certo un concetto inedito, qualsiasi blog deciderai di consultare avrà sempre un post dedicato all’importanza del “fare rete”. Peccato, però, che in molti casi, come spesso accade, le parole non siano seguite dai fatti. Manca, in particolar modo, la reciprocità.
Siamo felici quando qualcuno legge ciò che scriviamo, ascolta ciò che raccontiamo, presta attenzione alle nostre proposte. Comprensibile. Però non dobbiamo vivere e lavorare a senso unico, seguendo ogni volta lo stesso percorso. Ogni tanto è giusto fermarsi, guardare indietro, a sinistra, a destra. Verificare se ci siano strade alternative, nuovi luoghi da esplorare. In poche parole: dobbiamo imparare a dare importanza anche agli altri che, a loro volta, avranno qualcosa da dirci.
Ascoltare, valutare, rispondere: elementi di comunicazione responsabile
Un esempio pratico: se qualcuno ti contatta per proporre un progetto, una collaborazione, anche solo un’idea… tu cosa fai? Ascolti distrattamente? Cestini l’email? Rispondi subito “no, guardi, non mi interessa”? Beh, attenzione. Potresti perdere una bella opportunità (e un prezioso “braccio destro”!).
A volte, quando si pensa di essere molto competenti su un argomento, o se si è a capo di un’azienda, si tende a sottovalutare chi ci sta di fronte. Questo è un rischio, non solo per il proprio business, ma anche per l’immagine che si trasmette: chiusa, indifferente, prepotente, strafottente.
Mi chiedo: perché arrivare a questo, quando si potrebbe semplicemente concentrarsi un attimo, ascoltare e valutare con un minimo di attenzione e interesse ciò che viene proposto?
Parliamo anche di comunicazione interna: pensi che le opinioni di collaboratori e/o dipendenti non siano importanti? Lo sono tanto, invece, eccome! Potresti imparare molto e acquisire spunti utili per migliorare la tua attività, praticamente a costo zero. Essere ricettivi è la chiave: aiuta a tenere viva la creatività, distinguersi dalla concorrenza, costruire network produttivi, avere conversazioni cordiali.
Conclusioni
E se, alla fine, il punto di vista, la proposta o il progetto altrui non ti convince ugualmente?
Non importa, avrai comunque esercitato la tua attenzione, lo spirito critico, avrai imparato qualcosa di nuovo. Solo un accorgimento: che tu sia d’accordo o meno, che tu decida di accogliere una nuova prospettiva o meno, rispondi sempre. Una risposta educata, ricorda, è sinonimo di cortesia.