Copywriter, organizza il tuo lavoro in 3 step
Chi scrive per professione sa bene quanto sia difficile pianificare il lavoro quotidiano. Il motivo è semplice. Scrivere piace a tutti, dona un senso di libertà infinita. Tuttavia, quando si è costretti ad elaborare testi tecnici, non è così scontato riuscire a trovare le parole giuste per esprimere un concetto (e in tempi rapidi!).
Qualunque testo, infatti, breve o lungo che sia, necessita proprio di tempo per essere ben scritto.
Il lavoro di stesura non è immediato. Se affrontato in fretta, genera solo ansia inutile e risultati poco brillanti (per chi scrive e per chi, in teoria, dovrebbe usufruire del servizio). Cosa fare, quindi, per organizzarsi al meglio?
1. Progetta i tuoi testi: pre-writing
Un copywriter, per quanto creativo, non può improvvisare: ha bisogno di informazioni concrete, è necessario un brief: un documento che ha l’obiettivo di presentare il cliente e le sue richieste.
Non si può realizzare un pubbliredazionale, ad esempio, senza aver ben chiaro per chi stiamo scrivendo e perché. Di cosa si occupa il cliente? Che tipo di background ha? Cosa vuole comunicare? Quale target ha in mente di raggiungere?
Nella maggior parte dei casi il copywriter è chiamato a scrivere un articolo promozionale o i testi di un sito web, utilizzando come riferimento una brochure (e già tanto sarebbe, in verità). Secondo voi è sufficiente? Certo che no! Ecco perché la prima parte del processo di scrittura, dedicata alla progettazione del testo, è forse la più importante. Pianificazione e ricerca prendono il nome di “pre-writing“.
2. Scrivi di getto: free-writing
Una volta ottenute le informazioni necessarie, grazie al brief, al dialogo con il cliente e alla nostra ricerca personale, è arrivato il momento di scrivere. A meno che non si abbiano anni e anni di esperienza, difficilmente la prima stesura del testo sarà perfetta.
Questa fase, in effetti, non è dedicata alla ricerca del dettaglio, ma alla libera espressione delle idee. Ciò che serve è solo snocciolare, una dopo l’altra, tutte le informazioni che abbiamo in mente, senza occuparci (per il momento) dell’ordine, della sintassi, dei refusi.
Se l’argomento da trattare è proprio ostico niente paura: ci sono delle tecniche specifiche per favorire l’ispirazione. Una di queste è la tecnica del clustering: si scrive la parola chiave, che definisce l’argomento da trattare, cerchiandola. Si cerca poi una parola chiave per ogni argomento collegato. A questo punto basta scegliere i temi principali da affrontare ed eliminare il superfluo.
Per creare una “scaletta” è ottimo individuare l’attacco e la fine, tra cui suddividere le varie parti interne del testo.
3. Rileggi e correggi: re-writing
È il momento di rivedere il testo, rileggendo più volte, anche a voce alta, per focalizzare l’attenzione su un aspetto per volta: sintassi, ortografia, grammatica. Spesso è il caso di riscrivere interi periodi o spostare porzioni di testo, eliminare un paragrafo.
Impossibile correggere contemporaneamente stile e refusi.
Con l’ausilio di un dizionario, dopo aver controllato la chiarezza dei vari paragrafi (brevi, comprensibili, efficaci) ci si può soffermare sulle singole parole, cercare sinonimi, eliminare gli avverbi di troppo, gli errori di battitura. Un lavoro certosino, questo è certo, ma indispensabile!
I 3 step menzionati valgono per ogni tipo di testo, anche per un CV: un biglietto da visita così importante non ammette distrazioni!
Mi vien da dire fare il copy è veramente difficile, ci vuole molta professionalità ma debbo dire che a me personalmente è molto utile la tecnica delle mappe mentali, non troppo dissimile dal clustering. La sto sperimentando e mi sto appassionando. Anzi mi sento di consigliarla a tutti coloro che devono scrivere per lavoro.
Infine concordo pienamente con te sulla necessità di leggere a voce alta, è insostituibile ci salva da enfasi, errori, espressioni ridondanti, insomma se leggi magari riscrivi, ma per lo meno sei sicura che funzionerà.
Ciao Patrizia! Vero, le mappe mentali sono molto simili al clustering e permettono, forse, un’associazione di idee ancora più libera e ampia rispetto alla classica “scaletta”. Leggere a voce alta è un must… infatti becco spesso il mal di gola per questo motivo! 🙂 Grazie mille per il tuo commento, un saluto!
Davvero interessante, credo sia utile per chi ha a che fare con la scrittura in generale.
Pianificare, rielaborare, rileggere e ripulire sono dei “must” che non si possono trascurare, anche per chi come me scrive libri, in fondo anche i lettori sono dei clienti…
Grazie dei consigli
Hai proprio ragione Anna Rita! I lettori sono come “clienti” e anche particolarmente esigenti! 🙂 La revisione è forse il momento più importante di tutto il processo e non dovrebbe mai essere trascurata, come spesso accade, per eccessiva fretta! Grazie per il tuo intervento, buona giornata!