Aspettative: utili, illusorie o necessarie?
Non avere aspettative è impossibile. La quotidianità di chiunque ne è pervasa, sia in ambito personale, sia professionale. L’aspettativa, infatti, è soprattutto un’attesa, una speranza, un’intuizione che aiuta a immaginare scenari, riflettere, prendere decisioni. È uno strumento che influenza la nostra motivazione.
Le aspettative sono oggetto di studio della sociologia e della psicologia sociale e si dividono in:
- norme;
- credenze;
- preferenze.
Le prime sono legate alla certezza che tutti seguano quanto stabilito (es. le norme del codice stradale); le seconde sono connesse alla probabilità che ci si comporti in un determinato modo (es. le regole di buona educazione); le ultime riguardano le nostre convinzioni personali (es. essere apprezzati per il lavoro svolto).
Aspettative utili
Chi non ha desideri, non coltiva una visione. In poche parole, rinuncia a costruire il suo futuro. Un’aspettativa, in tal senso, è utile quando ci consente di mettere in ordine le idee, capire dove vogliamo arrivare, ipotizzare un contesto, trovare le risorse essenziali (interiori e materiali) per sviluppare il piano.
Un errore comune è quello di considerare l’aspettativa come una pretesa. È lecito esigere che una norma venga rispettata, ma un desiderio personale non potrà mai essere un’imposizione, solo un auspicio.
Pubblicare un romanzo è un’aspettativa realistica, che potrebbe avverarsi o meno.
Richiedere una promozione è giusto, e si può pensare di ottenerla, ma non è possibile pretenderla.
Un’aspettativa può offrirci l’input per agire, per raggiungere obiettivi a cui teniamo, ma non obbligheremo certamente nessuna casa editrice a pubblicare i nostri testi, né l’amministratore delegato ad approvare un avanzamento di carriera. Le aspettative sono utili se motivanti: dobbiamo dimostrare impegno nel realizzare ciò che abbiamo in mente, lavorare con fiducia, nella consapevolezza che nulla ci è dovuto.
Saper accettare i fallimenti aiuta a gestire la delusione e permette di vivere le aspettative in maniera sana, costruttiva. Illudersi, infatti, è un altro errore frequente, che destabilizza e crea frustrazione.
Aspettative illusorie
Il lato negativo dell’aspettativa è l’eccessivo affidamento, la ferma certezza che tutto andrà come immaginato (un evento, un colloquio, una situazione personale). Purtroppo, un operato più che diligente non protegge dagli errori (né dalle ingiustizie…). L’insuccesso fa parte della vita, bisogna tenerne conto.
Sovente, tra l’altro, allestiamo scenari ingannevoli in totale autonomia! È vero che la visione si nutre di speranze, ma la speranza è sostenuta dalla concretezza. Se pensi di aprire un negozio e vendere i tuoi prodotti senza promuovere minimamente la tua attività, dovrai rivalutare le tue aspettative di guadagno. Sogni di diventare un musicista famoso e non intendi studiare? Forse potrai avere fortuna, ma nel lungo periodo dovrai dimostrare la qualità costante del tuo lavoro… e sarà un problema.
Discorso a parte meritano le aspettative illusorie generate da comportamenti altrui.
A volte, infatti, non siamo responsabili per un’attesa mal riposta. Anzi, possiamo considerarci vittime del cinismo, della scarsa professionalità o dell’opportunismo di terzi, in base alle circostanze.
Molti scenari brillanti, diciamolo, vengono studiati a tavolino allo scopo di incantare, rigirare, servirsi di qualcuno, senza preoccuparsi delle conseguenze. C’è chi crea aspettative solo per divertirsi alle spalle di un’altra persona, chi per arricchirsi, chi per ottenere benefici. Pensiamo alle amicizie di comodo, alle false promesse pubblicitarie, alle truffe finanziarie, al mobbing sul posto di lavoro.
Ogni occasione capace di far percepire possibilità (inesistenti), ha l’unico obiettivo di sfruttare la buona fede del destinatario e favorire, per varie ragioni, il subdolo mittente.
In questi casi, l’insuccesso da digerire riguarda l’ingenuità con cui doniamo fiducia a chi ci circonda.
Tuttavia, persino le brutte esperienze servono, perché insegnano a ridimensionare, a essere più critici.
Aspettative necessarie
Chiarito, dunque, che avere aspettative è utile finché si rimane con i piedi per terra, direi che in questo periodo si rivela addirittura necessario. L’anno che sta per concludersi è stato amaro.
Ha distrutto sogni, ha compromesso carriere, ha indebolito persone già fragili e portato via affetti cari.
Gli ultimi giorni di dicembre si pensa sempre a ciò che verrà, si progetta. Tanti avranno timore di guardare avanti, ma al tempo stesso sono sicura che ciascuno si ritroverà segretamente a sperare, a individuare nuovi desideri e motivazioni per svegliarsi di buonumore ogni mattina.
È terribilmente difficile, ma ne abbiamo davvero bisogno.
Grazie per aver letto questo articolo e auguri per un 2021 pieno di aspettative felici!